“Care Concittadine e cari Concittadini,
dopo due anni di pandemia, tutto ci saremmo aspettati meno che vivere una Pasqua con lo spettro di una guerra alle “porte di casa”.

Passano gli anni e i secoli ed il genere umano sembra non volere imparare mai dai propri errori ed a farne le spese sono sempre più spesso i civili ed in generale i più fragili.

Vedere ogni giorno le immagini strazianti provenienti dall’Ucraina stringe il cuore. Lo stesso effetto che facevano e purtroppo ancora fanno le immagini provenienti dalla Siria o dall’Etiopia, solo per citare alcuni degli altri conflitti attivi. Perché la guerra ha purtroppo sempre la stessa faccia, quella del dolore e della devastazione di cose e soprattutto di persone, sia quelle che purtroppo a causa delle armi perdono la vita, ma anche, e forse soprattutto, di quelle che sopravvivono a queste tragedie portando dentro di loro cicatrici che il tempo difficilmente farà rimarginare del tutto.

Qualcuno per l’Ucraina, vista la solidarietà che si è attivata e l’attenzione avuta a livello internazionale e mediatico, ha parlato di una “guerra di serie A”.
Dopo dieci anni ormai conoscete la mia schiettezza ed il mio fare diretto e quindi non mi addentro in ragionamenti di geopolitica che non mi competono, limitandomi ad una visuale più “limitata”: questa guerra tra la gente comune “fa più effetto” perché la sentiamo più vicina. E’ inutile nasconderlo. Sarebbe da ipocriti farlo. Sicuramente non è il giusto atteggiamento ma credo che sia tipicamente e fragilmente umano. Quando un pericolo bussa alla porta lo sentiamo più nostro. Lo stesso accade con le malattie o con qualsiasi tipo di difficoltà che finché non vediamo o viviamo da vicino tendiamo ad accantonare in un angolo ed ad allontanare da noi, come se così facendo non ci potessero mai toccare davvero.

Se questa è una dolorosa verità, provo però a rigirare il punto di vista: secondo alcuni in questa occasione ci siamo dimostrati tutti più accoglienti… probabilmente è così, hanno ragione. Ma è sbagliato esserlo?

Ecco, in un contesto così complesso, in cui in gioco ci sono equilibri internazionali che noi possiamo solamente intuire, prendiamo il buono che questo male devastante sta portando con sé: che sia un precedente, un esempio per il futuro. Che questa guerra generi quello spirito inclusivo che rende le comunità umane.

Manziana, almeno da quando sono Sindaco (e non faccio fatica a credere che sia stato così anche in passato!) questo spirito lo ha sempre mostrato, più o meno velatamente. Ci sono tantissimi Cittadini che fanno la loro parte senza squilli di trombe, in silenzio, con vero spirito solidale.

In un mondo in cui conta sempre più l’apparire, spero che questa Pasqua così travagliata ci spinga ad apprezzare l’essere. L’essere uomini con un cuore capace di immedesimarsi nel dolore altrui e disposto ad essere d’aiuto quando questo è possibile.

Tanti auguri a tutti Voi per una Pasqua che sia capace davvero di fare tornare la pace ad essere un valore condiviso da tutti.. che questa del 2022 sia una Pasqua di vera resurrezione per l’intera umanità!”

Il Sindaco
Bruno Bruni